L’agente Marco Ratti di Europol non era proprio un amico dell’Ispettore Gian Fabio Reguzzoni, ma avevano trascorso una piacevolte serata assistendo alla partita dell’Hockey Lugano e raccontandosi un po’ delle loro esperienze bevendo un liquore insieme. La strana nevicata che si era rovesciata sulla città di Lugano – evento molto raro – aveva impedito ai due di tornare a Milano, e Gian Fabio aveva messo a disposizione la sua “vecchia” casa di scapolo luganese. Durante la notte, però, rumori e grida d’aiuto dello stesso Ratti avevano destato l’Ispettore che, svegliatosi di soprassalto accorreva per aiutare l’amico. Un forte colpo alla testa lo lasciava privo di sensi a terra nel corridoio, ed al risveglio, la brusca realtà si dimostrava peggiore del peggior incubo. Marco Ratti era sparito nel nulla e lui si trovava in Ospedale sotto controllo con un brutto bernoccolo in testa. A peggiorare le cose ci si era messo anche il Grande Capo, Fiorenzo Tirabassi, ed i pezzi grossi dell’Europol, la sparizione di Ratti era senza spiegazione e l’unico indiziato era proprio la persona che lo aveva visto per ultimo, ed aveva passato con lui la serata: Gian Fabio Reguzzoni. Sospeso dall’attività lavorativa e con lo stipendio al minimo, accecato dall’ira contro i suoi superiori, privato dell’aiuto della sua squadra, l’Ispettore dovrà scoprire cosa è successo a Marco Ratti, chi l’ha rapito e perché. E tra mille turbini di neve, viaggiando tra l’Olanda e l’Austria alla scoperta della verità, l’unica certezza sarà quella che il passato torna sempre a bussare alla porta degli uomini.